Storia,  Tradizioni

“San Fortunato” Patrono di Pantelleria

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Nel periodo maggio-giungo del 1890, a Pantelleria, si ebbero delle lievi scosse di terremoto, tanto lievi da non provocare incidenti gravi, ma abbastanza forti per provocare la rottura di parecchie cisterne. Queste scosse erano il preludio di ciò che avvenne 14 ottobre 1891, quando, violente scosse di terremoto, fecero tremare la nostra isola. Queste scosse furono così violente da far risuonare i bronzi delle campane nelle chiese sparse nell’isola. Sabato, 17 ottobre 1891, alle ore 11,30, ad ovest-nord-ovest dell’isola, a cinque chilometri dalla costa, il mare cominciò a ribollire: era un eruzione vulcanica, proprio sotto il nostro mare. Cominciarono ad affiorare pezzi di lava bollente, mentre altri blocchi di lava incandescente saettavano in alto, anche a 15 metri d’altezza, fischiando e talvolta scoppiando in aria. Intanto dal mare continuava ad affiorare lava che subito si raffreddava e sprofondava nuovamente da dove era venuta. La notte gli effetti dell’eruzione assomigliavano molto ad uno spettacolo pirotecnico, ma lo spettacolo che si gustava dalla costa tunisina era per i panteschi il preludio dell’imminente fine.

Mentre le scosse si susseguivano, senza causare ne danni gravi né morti, dalla Sicilia arrivavano le prime navi militari per dare aiuto all’isola, ma anche per effettuare ricognizioni scientifiche.I panteschi non restarono inoperosi.

Nella Chiesa Matrice erano conservate, fin dal 1673, le spoglie di San Fortunato ed a lui i nostri compaesani di allora si rivolsero con le loro preghiere.Il santo non resto insensibile alle preghiere dei panteschi, infatti, il 25 ottobre cessò l’eruzione, cessarono le scosse di terremoto e tornò la tranquillità. La popolazione, come ringraziamento, impose il nome del santo ai nuovi nascituri ed inoltre, San Fortunato, da allora è il patrono dell’isola.

Ogni anno, il 16 ottobre, è ricordato con la Santa messa ed una processione che culmina nel depositare una corona di fiori in mare, ringraziando il Santo per aver salvato la nostra isola ed in memoria di quei giorni del lontano 1891.

 

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