1943 – La 2^ Guerra Mondiale a Pantelleria
Nel 1943, durante la II Guerra Mondiale, la conquista di Pantelleria fu ritenuta di importanza strategica dalla truppe alleate che si preparavano ad invadere la Sicilia, tanto che l’isola fu pesantemente bombardata dal mare e dal cielo, per preparare lo sbarco delle truppe, nell’ambito di un’operazione anfibia chiamata Operazione Corkscrew. L’attacco venne sotto forma di incessanti attacchi aerei ed era già incominciato l’8 maggio . Secondo le intenzioni Italiane l’isola doveva essere la nostra Malta ,ma l’entrata in guerra ritardo le strutture difensive dell’isola e spesso fermò i lavori. Le principali strutture consistevano in un aeroporto in caverna ,da dove però potevano operare aerei da caccia .In caverna era anche un deposito munizioni .La disponibilità di acqua era assicurata da 3 pozzi con pompe di sollevamento ad alimentazione elettrica .L’apprestamento di batterie in caverne e in postazione protette fu’ rinviata per gli alti costi richiesti ,così che le batterie di Pantelleria furono tutte a cielo aperto.-Quelle antiaeree erano 14 con 75 cannoni antiquati da76 mm,18 mitragliere da 20 mm e 500 quasi inutili mitragliatrici da 8 mm. Le batterie antinave erano 5 con 12 pezzi da 152 mm e 8 da 120 mm. I militari di stanza nell’isola erano 11420 .Le scorte di viveri erano sufficienti per 50 giorni .Sull’Isola c’erano 3 radiolocalizzatori di scoperta aerea e 1 di scoperta navale germanici,ma verso la fine di maggio il personale li smontò e abbandono con essi l’isola. Dall’8 giugno ,alla pressione aerea si aggiunsero i bombardamenti navali con 4-6 incrociatori e 8 caccia .Il 10 giugno fu’ raggiunto il massimo della violenza : 44 attacchi aerei da parte di 1040 velivoli anglo-americani ,1400 ton di bombe rovesciate nell’isola. Il 10 giugno gli alleati intimarono la resa ,il comando Italiano non dette risposta. Nella serata di quel stesso giorno a Susa e Sfax, reparti della prima Div. Britannica di fanteria si imbarcarono su 3 navi da trasporto truppe,15 mezzi LCI,19 LCT,4 mezzi da sbarco d’appoggio LCF, 5 vedette ML. La scorta diretta formata da 9 unità tra corvette e dragamine ,mentre quella indiretta e vigilanza era costituita dalla 15° Div. Incrociatori e dalle motosiluranti della 15° Flottiglia PT della U.S. Navy. In quelle stesse ore ,considerata la situazione il comando dell’Isola ,affidato all’Amm. Pavesi,chiese a Roma l’autorizzazione ad arrendersi .
Situazione generale /Aeroporto
Dopo le colonie , con Pantelleria cade il primo lembo del territorio Nazionale. Ne sono pienamente coscienti i comandi alleati per i quali è anche il primo lembo d’Europa governata dall’Asse .E’ l’inizio simbolico della vittoria .Per questo la preparazione fu estremamente minuziosa , da manuale , al punto da richiedere la consulenza professionale di un esperto di statistica come il Prof. Solly Zucherman. Sul filmato di propaganda Americano sulla caduta di Pantelleria il commentatore affermava che era estremamente incoraggiante vedere come a prendere possesso dell’isola fossero le stesse truppe britanniche che nel 1940 a Dunkerque erano state cacciate dall’Europa.
L’azione di bombardamento di Pantelleria servi’ da laboratorio per sperimentare nuove tecniche di guerra aerea .In secondo luogo , lo sbarco nell’isola , pur in se stesso fortunatamente incruento, fu’ di grande utilità per l’evoluzione della guerra anfibia , fu’ infatti realizzato il primo sbarco in grande stile in un territorio fortemente difeso .A partire dal 1936 l’isola assunse il ruolo strategico come antagonista alla base inglese di Malta e a quella francese di Biserta tanto che fin dal 1937 furono proibiti i voli sull’isola e sulle aeree adiacenti .Tuttavia gli Inglesi avevano da tempo preso le dovute contromisure .Già dal giugno 1936 , al tempo della guerra Italo-Abissina , idrovolanti “Supermarine Scapa del 202 Squadrone partiti da Kalafrana (Malta) avevano condotto voli di ricognizione per valutare lo stato di avanzamento dei lavori di fortificazione dell’isola .Le foto furono prese da una distanza di 6 miglia .Voli del luglio 1937 tolsero ogni dubbio sulla esistenza di fortificazioni e sulla presenza di un aeroporto militare in costruzione . Ulteriori voli furono effettuati nel giugno 1938.Nel febbraio 1943 il Servizio Geologico degli Stati Uniti preparò un’analisi dettagliata delle caratteristiche geomorfologiche dell’isola che fu’ pubblicata sotto il titolo “ Terrain Intelligence, Pantelleria Island”.
La Regia Aeronautica aveva costruito ,presso località Margana , un campo d’aviazione realizzato dalla ditta Parisi .L’area adibita agli atterraggi e decolli aveva una forma di parallelogramma , con un asse maggiore di circa 1500 mt e quello minore di 900 Sul lato sud orientale la ditta Bartoli e Nervi aveva ultimato nel settembre 1939 un immenso hangar sotterraneo lungo 340 mt e largo 26 .
L’altezza fino alla volta era di 18 mt , vi era anche un deposito di carburante interno della capacità di 400 mt cubi .
Il ricovero permetteva di tenere almeno 80 aerei da combattimento , in particolare 60 Macchi 202 e 6 aerosiluranti Savoia Marchetti 79 , o 30 macchi e 12 Savoia Marchetti , oppure ancora un intero stormo da bombardamento o caccia ..I bombardieri trovavano posto al piano terra, mentre i caccia erano ospitati al piano sopraelevato . (Il sollevamento di questi ultimi avveniva tramite paranchi).
Foto 2^ Guerra Mondiale – Imperial War Museum
Foto 2^ Guerra Mondiale – Archivio Torri